Da quando è stato eletto parlamentare europeo, nel 1989, Alexander Langer ha osservato da vicino e con lucidità gli eventi che hanno portato alla transizione dell'Albania da dittatura a repubblica e alla disgregazione della Jugoslavia. Gli interventi e gli articoli (dal 1989 al 1995) raccolti in quest'opera testimoniano il suo impegno per contrastare i crescenti nazionalismi, esplosi dopo la caduta del muro di Berlino, e per sostenere ovunque le forze di conciliazione interetnica.
Rileggere i suoi scritti fornisce oggi un'opportunità di conoscere le vicende di quei popoli nostri vicini, appena al di là del mare Adriatico, nonché di ripensare il ruolo fondamentale che potrebbe avere l'Unione europea per il benessere e la pace in quei Paesi.
"In Bosnia Erzegovina come nel resto d'Europa l'opera di Alex Langer continua 'in ciò che era giusto'". (Paolo Bergamaschi)
"Leggere oggi questi testi è fonte di ispirazione: mostrano una politica fondata sul rispetto delle decisioni democratiche, sul coinvolgimento della società civile e sui diritti della persona; una politica autentica, diversa dalle politiche di palazzo; una politica che mira a risolvere pacificamente i conflitti". (Sabina Langer)
"Questa lettura è un itinerario via via più precipitoso verso una doppia rovina: la morte di Alex e la catastrofe di un orrendo crimine genocida nell'Europa dopo Auschwitz". (Adriano Sofri)