Il Decameron, capolavoro di Boccaccio, è una raccolta di novelle scritte probabilmente tra il 1349 e il 1353. La storia ruota intorno all'incontro di sette fanciulle e tre giovani presso la chiesa di S. Maria Novella a Firenze, i quali per sfuggire alla peste diffusasi in città decidono di recarsi in una villa sulle colline nei dintorni. L'azione si svolge in dieci giorni, durante i quali i giovani, con l'intento di ingannare il tempo, ogni pomeriggio si riuniscono su un prato per raccontare, a turno, una novella sul tema quotidiano prescelto. La struttura narrativa schematica così ben congegnata si caratterizza però per alcune varianti che rendono imprevedibile la traiettoria segnata da ogni storia e da ogni personaggio. Con maestria e ingegno vengono così descritti vizi e virtù della civiltà borghese del tempo, che si concedono d'essere licenziosi in alcuni accenni e puramente ironici in altri, rappresentando il mutevole affresco dell'esistenza e dei sentimenti.
Giovanni Boccaccio nasce probabilmente a Firenze nel 1313 (la data esatta rimane tutt'ora incerta). Figlio illegittimo di un mercante che lo indirizza all'arte del cambio, si ritrova a Napoli permeato dalla volontà e dal desiderio di dedicarsi allo studio delle lettere e dei classici a lui più congeniali. Richiamato dalla famiglia a Firenze intorno al 1340, ambienta le vicende del Decameron proprio durante la terribile pestilenza che si abbatté sulla città nel 1348 e durante la quale morirono molti suoi amici e familiari. Importante per la sua formazione sarà l'incontro con Francesco Petrarca. Tra le sue opere ricordiamo anche Elegia di Madonna Fiammetta (1343-44). Muore a Certaldo (Firenze) nel 1375.