Carta Bollata e un racconto umoristico che ha per protagonista Giusto Giusti, un pittore squattrinato nella Milano post-unitaria, che a causa di una ingiusta tassazione si trova costretto a ricorrere all'aiuto dei parenti, scoprendone avidita e meschinita. Uomo di buoni sentimenti, ma a volte di carattere non facile: viene espulso all'eta di 18 anni dall'Accademia di Brera per aver dato dell'asino a un docente ed e in rotta con la famiglia, di cui rimangono solo cugini e zii, avidi affaristi. Giusto vive nelle ristrettezze, ma con quel misto di rassegnazione e buon umore che gli sembra congenito. La commedia si sviluppa tra una malattia, una convalescenza, un testamento scritto per scherzo e un notaio succube di una moglie chiacchierona.