Quando Lemuel Gulliver si sveglia su un'isola dopo un naufragio, con mani e piedi legati e tante frecce puntate su di lui, penseresti che ogni speranza è perduta. Ma i rapitori sono alti un dito, la corda è sottile come un filo e le piccole frecce sfiorano appena la superficie della pelle di Gulliver. Questa storia non è nemmeno tanto assurda rispetto a quanto capiterà a Gulliver in mare, ma, ironicamente, nessuna avventura susciterà una reazione emotiva Quando Lemuel Gulliver si sveglia su un'isola dopo un naufragio, con mani e piedi legati e tante frecce puntate su di lui, penseresti che ogni speranza è perduta. Ma i rapitori sono alti un dito, la corda è sottile come un filo e le piccole frecce sfiorano appena la superficie della pelle di Gulliver. Questa storia non è nemmeno tanto assurda rispetto a quanto capiterà a Gulliver in mare, ma, ironicamente, nessuna avventura susciterà una reazione emotiva nell'uomo. "I viaggi di Gulliver" (1726) di Jonathan Swift sono un'ottima satira politica. Pubblicato poco dopo "Robinson Crusoe" di Daniel Defoe, offre una visione dell'umanità molto diversa rispetto a quella ottimistica di Defoe, ridicolizzando e, al contempo, aprendo la porta a discussioni più ampie. Narrato da Ginzo Robiginz.-