«Papao» è il romanzo dell'incontro tra un bambino, Matteo, e i suoi genitori adottivi. Sullo sfondo di un Madagascar magnifico e feroce, il racconto di questa prodigiosa alchimia gioca a eludere i confini di genere, combinando epica e commedia, e lasciando che dall'aneddotica quotidiana di lemuri, cavallette e taxi di latta scaturisca una fitta trama di risonanze letterarie (la Bibbia e Dante, Gaber e Dylan, Montale e Luzi...) e di aperti interrogativi universali (sul tempo, il male, la paternità, le migrazioni, la poesia, la scuola...). Così «Papao» rinnova la sfida di ogni tentativo di letteratura: cogliere l'eco segreta di cui vibra qualunque vissuto quotidiano. A questo mistero di umanità e bellezza, alla profondità di una rivelazione che la tenerezza e l'ironia della scrittura riescono appena a suggerire, approdano i protagonisti del romanzo, fragili e arresi, finalmente ritrovati nel dono di «essere qui, / nel giusto della vita, / nell'opera del mondo».