«La mia storia correva su due binari, come vivessi due vite parallele: la "me ideale" mal sopportava la "me dell'incidente".»
Sono gli anni '90. Desy, una bambina di otto anni, è vittima di un brutto incidente. I genitori, a centinaia di chilometri di distanza per lavoro, si precipitano.
È l'inizio di un cammino tortuoso, ma anche l'incontro con la vita e con persone che la cambieranno nel profondo facendola maturare e diventare la donna che è adesso.
Due vite è il racconto autobiografico degli eventi che hanno scandito la lunga riabilitazione, il diario intimo e orgoglioso di una rinascita, il personale ringraziamento alle persone che l'hanno resa possibile. Una scrittura catartica, un viaggio a ritroso che sana ferite per riscoprirsi più forte.
«Ricordo le inesauribili volte che mi urlava "Desy, occhi allo specchio". Eh, lo specchio. Ballavo guardando a terra, e questo non si fa, mi veniva più facile durante gli spettacoli, lì non c'erano specchi ma persone. Durante gli allenamenti, lo specchio è fondamentale per correggersi, ma io lo odiavo, rifletteva una me che non mi piaceva, non dava l'idea che avevo di me, e soprattutto non mi rappresentava. Mentre ballavo stavo bene, mi sentivo normale, ma quella figura dentro lo specchio non era una persona normale…»